La lettura non permette di camminare, ma permette di respirare

 

Scarica la lezione in formato .mp3

Riascolta le lezioni quando vuoi, mentre viaggi in macchina, in treno, in aereo o in nave!

Scarica il file .mp3

Scarica gli esercizi di questa lezione

Gli esercizi di questa lezione in formato .docx.
Così puoi lavorarci quando vuoi e con lo strumento che preferisci.

Scarica gli esercizi

Contenuto della lezione

Una storia, una buona storia, è sempre fatta di scelte che mettono a dura prova il protagonista. 

Ercole deciderà di rinunciare alla sua immortalità pur di abbracciare il vero amore? 

Può un supereroe come Spiderman fare una scelta egoistica come quella di salvare per prima la sua amata Mary Jane, facendo morire così dei bambini innocenti? 

Harry Potter vorrà sconfiggere così tanto Voldermort al punto tale da farsi uccidere volontariamente nell’ultimo capitolo della saga? 

La risposta a queste domande non è dettata dal caso, non è imposta dalla trama e non è nemmeno imposta dagli altri personaggi. Di solito il nostro protagonista si trova nella condizione di scegliere e la sua risposta, una risposta che cambierà lui, la storia che sta vivendo e ci auguriamo la vita del lettore, quella risposta arriva da qualche parte sepolta all’interno della sua psiche e ha un nome tecnico: si chiama il copione interno del tuo personaggio. Cominciamo. 

Una volta che abbiamo assorbito i messaggi che ci sono arrivati nei primi anni della nostra vita, questi formano uno strato di valori e di credenze che si sedimentano alla base del nostro essere e che sono davvero difficili da scalfire, perché saranno il nostro metro personale con il quale giudicheremo le nostre azioni e quelle degli altri. 

In pratica essi formano ciò che potremmo chiamare un copione interno, ovvero il nostro modo di pensare, di interpretare ciò che ci accade attorno e dunque di agire e reagire ai fatti belli e brutti che ci capitano nella vita. 

E come dicevamo nella lezione precedente, a volte eventi del passato uguali portano a interpretazioni differenti e dunque a copioni differenti. 

Ciò vuol dire che due personaggi potrebbero anche vivere la stessa successione di eventi, ma se una di loro pensa di essere fortunato noterà ciò che di buono gli capita e al contrario chi crede di essere sfortunato farà esattamente l’opposto: almeno questo è ciò che abbiamo imparato leggendo le storie di Paperino e Gastone, che rappresentano molto bene questo concetto. 

O se per esempio pensiamo che il mondo intero ce l’abbia con noi, cominceremo ad essere diffidenti verso gli altri, e questo porterà le persone attorno a noi a notare la nostra diffidenza e magari cominceranno a pensare Mmm, ma questo cos’ha da nascondere? e questo atteggiamento sarà proprio la nostra conferma che cercavamo: allora facevamo bene ad essere diffidenti: del resto è innegabile tutto il mondo ce l’ha con noi!

Quindi non solo le nostre credenze hanno un impatto su come noi ci sentiamo e agiamo sul mondo esterno, ma ciò che pensiamo di noi modifica come il mondo esterno si comporta con noi. 

Eh sì, lo so, non siamo qui per fare una sessione terapeutica, (o forse sì?) ma definire il copione interno del tuo personaggio, e dunque quel complesso sistema di credenze e valori che si porta dietro con sé, ti aiuta nella scrittura della tua storia, perché saranno quelle credenze e quei valori a dettare le sue scelte. 

Nel film d’animazione Cenerentola, la protagonista è una bellissima giovane, ma che dopo la morte dei genitori viene schiavizzata dalla matrigna e le sorellastre, finendo per fare così una vita miserabile. Non riflettiamo mai abbastanza sul fatto che Cenerentola potrebbe per la verità cambiare da sola la sua situazione. Potrebbe ribellarsi. Potrebbe scappare. Potrebbe uccidere la sua matrigna. Insomma potrebbe andare in mille modi diversi, se solo Cenerentola non fosse Cenerentola, una donna che crede, a causa del trauma della morte dei genitori che ha dovuto subire da bambina, che la sua vita non può migliorare, perché la vita è sofferenza e solo un avvenimento esterno indipendente dalla sua volontà potrebbe portarla a un lieto fine: e infatti è esattamente ciò che accade e forse è anche per questo che gli adulti finiscono per non amare le favole, ma questa è un altra storia. 

Ne La fantastica signora Maisel, la serie ci racconta la storia di una donna che, nella fine degli anni 50, si trova ad accudire i figli, a coccolare il marito, a vivere in una società fortemente maschilista e a combattere con la mentalità chiusa dei propri genitori. 

Tutto questo l’ha trasformata nella perfetta moglie e madre di famiglia che è all’inizio della storia. Ma sarà davvero destinata a questo? La protagonista se lo chiede sempre più spesso e i contrasti che ha con tutti i personaggi principali non lasciano presagire nulla di buono: è così che prima o poi la fantastica signora Maisel uscirà fuori, portandola in luoghi e situazioni che la vecchia sé stessa mai avrebbe immaginato. 

Ora, se è vero che il nostro copione interno influenza pesantemente in modo in cui percepiamo la realtà che ci circonda, abbiamo anche detto che esso è in grado anche di modificare il modo in cui la realtà che ci circonda, e quindi le altre persone, percepiscono noi stessi. Dunque il modo che hai per descrivere un personaggio non è solo un movimento che va dall’interno all’esterno, e cioè dal suo punto di vista a quello degli altri personaggi. Ma puoi descrivere un personaggio anche facendo il percorso inverso: attraverso il punto di vista degli altri personaggi finiamo per capire di più del nostro protagonista. Ne parliamo nella prossima lezione.

Non perdere un aggiornamento!

Non perdere
un aggiornamento!

Iscriviti alla nostra mailing list
per rimanere sempre aggiornato.