La lettura non permette di camminare, ma permette di respirare

Testi Vincitori

1° Classificato

VERSETTI POSTUMI

Di Enrico Busani

 

Amo scovar degli altri i lati bui,

ciascun colpir con aspre reprimende,

perdonar tutto a me e nulla altrui.

 

Livor, ch’al cor ostil ratto s’apprende,

mi spinse a denunziar il Gran Complotto

che venne ordito, e il modo ancor m’offende.

 

Il covid non esiste! È questo il motto

ch’io seguo con orgoglio e della massa

peDANTE e timorosa me ne fotto.

 

Virtute e canoscenza, e sanza tassa,

trovai cercando in rete. Altro che studi!

Quelli son fatti per la turba bassa.

 

Nessun divieto e non regimi crudi:

bacio et abbraccio tutti per le strade,

stringo le mani ai ricchi et agli ignudi.

 

Così mi ritrovai, in verde etade,

sanza respiro a rantolar sui fossi.

E caddi come corpo morto cade.

 

MOTIVAZIONE:

Una simpatica rivisitazione del V Canto dell’Inferno dove però la colpa non è imputabile all’amore (quello di Paolo e Francesca), ma al mancato timore del virus.

In una sequenza lodevole e ben congegnata di terzine incatenate, l’autore ottiene un duplice effetto: un tocco esilarante e profondità di giudizio.

 

 

 

 

 

2° Classificato

LA BILANCIA

di Francesca Chierici

 

Tutto iniziò allo sbocciar dell’anno,

Quando l’oriental germe incoronato

A noi apparve a recar sol del danno.

 

Rimasi un mese in casa incastonato

Della linea a preservar l’onore,

Ma alfin cedetti al sordido peccato,

 

E isolati del morbo nel timore,

Immergemmo fra lieviti e farine

Le mani in pasta a rallegrar l’umore.

 

Pranzavo a pane, pizza e fettuccine,

Mentre là fuori in un clamor festante

Cantavano terrazze e mascherine.

 

Poscia in preda al rimorso logorante

Che ancor oggi, crudel, non m’abbandona,

Elessi quell’oggetto a comandante

 

Che a null’ingordo il divorar perdona:

La bilancia, che a compilar m’indusse

Quel foglio che ogni uscita ognor condona.

 

MOTIVAZIONE:

Metricamente ben strutturato e spiritoso nei suoi riferimenti alla Commedia, il testo brilla per originalità, mettendo in luce un aspetto collaterale della pandemia attraverso un umorismo che sa un po’ di rimorso (e di lievito madre), ma ricordando i momenti più allegri del periodo di lock down.

 

 

 

 

 

3° Classificato

L’ESEMPIO DEL TAMBERI

di Mariano Guzzini

 

 

Mi toglie il fiato il morbo soffocante

eppur mi lavo, e indosso mascherine,

coi trasgressori sono assai scostante,

 

eppure la nottata non ha fine.

Dell’ appestati è pieno l’universo

nonostante sia chiuso ogni confine.

 

Se si vuorrà un finale un po’ diverso

da questo che è fin troppo soffocante

prima che il risultato più perverso

 

dilaghi con l’effetto più agghiacciante

occorre vaccinarsi e dare retta

agli ordini del saggio comandante,

 

e farlo tutti, insieme, e pure in fretta,

senza il timore dei mali pensieri

perché fa peggio la tua sigaretta!

 

Prendendo il bell’esempio del Tamberi

che ha saltato lassù fino alla luna

volando come i sogni più leggeri.

 

MOTIVAZIONE:

Un testo immaginifico e ricco di vocaboli che richiamano l’opera dantesca.

Con tocco lieve e stile scorrevole si dipana la narrazione sul filo di allusioni scherzose mantenendo la consapevolezza della gravità degli eventi vissuti.

Simpatico il riferimento nell’ultimo verso all’atleta olimpionico Gianmarco Tamberi, medaglia d’oro salto in alto Tokyo 2021

 

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