La lettura non permette di camminare, ma permette di respirare

Massimizza il tempo dedicato alla scrittura

Vuoi dedicare più tempo alla scrittura o utilizzare al meglio quello che hai a tua disposizione? Che tu sia uno scrittore amatoriale, professionista o che aspiri a diventarlo, ecco alcuni pratici consigli pensati apposta per te. Non si tratta di leggi universali, ma di suggerimenti utili per trarre tutto il meglio possibile dal tempo che impieghi per scrivere.

Trova il tuo ritmo

Nell’immaginario comune abbiamo questa visione dello scrittore che trafitto dal raggio della musa ispiratrice comincia a pigiare furiosamente sui tasti producendo pagine e pagine di capolavori. Nella realtà dei fatti, come ho spiegato anche nel mio articolo su come scrivere un libro, organizzazione e determinazione fanno la differenza.

Questo vuol dire che non c’è nessuna musa a ispirarci? Tutt’altro, la “musa” è la scintilla che mette in moto il grande meccanismo, ma è importante capire come funziona il nostro processo creativo per poterlo poi incanalare in un flusso ordinato di lavoro.

Individua il momento della giornata in cui ti senti particolarmente ispirato e produttivo, rintraccia tutti gli input che attivano le tue sinapsi, sperimenta il contesto che ti fa sentire più a tuo agio quando scrivi come un particolare luogo, una particolare musica, un preciso quadro come sfondo del desktop, etc.

La parola chiave è sperimentare. Un suggerimento comune ad esempio è quello che incoraggia a portare sempre con sé un taccuino, elettronico o cartaceo, per poter scrivere in qualsiasi momento quello che riteniamo importante. Ma non è detto che sia una strategia valida per tutti.

Bisogna andare per tentativi e probabilmente non accadrà dall’oggi al domani, ma una volta individuato il tuo ritmo potrai modellare su di esso il tempo che dedichi alla scrittura e non c’è dubbio che sarà un tempo super produttivo e massimizzato.  

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Decidi quali traguardi vuoi raggiungere

Quante volte abbiamo sentito la frase “Non è la destinazione, ma il viaggio che conta”? È una frase che condivido, ma sono anche profondamente convinta del fatto che se non ci fosse una destinazione non ci sarebbe neppure il viaggio. Per questo è importante stabilire degli obiettivi e l’attività di scrittore non fa eccezione.

Un articolo, un paragrafo, una bozza, un certo numero di pagine da editare, un totale di caratteri da scrivere. Scegli i tuoi obiettivi, a breve, medio e lungo termine, pensando al lavoro finale e al tuo ritmo creativo.

Il mio consiglio è quello di stabilire degli obiettivi quotidiani, scrivere è un lavoro a tutti gli effetti e il lavoro è un’attività che si pratica ogni giorno. Aggiungo anche che è importante prendersi delle gratifiche quando si è raggiunto un traguardo.

Scegli tu quelle che ti danno maggiore soddisfazione, io ne ho di diverse che variano anche a seconda dei traguardi raggiunti. Potrebbe essere un bel caffè seduta al bar sotto un raggio di sole, due ore di libertà per leggere un libro che adoro o andare a una mostra, la mia cena preferita (pizza ovviamente), un trattamento spa, quel film al cinema che voglio vedere da tempo, l’incontro con quell’amico o amica che rimando da troppo, o anche un bel viaggio se il traguardo che ho raggiunto è bello grande e ha richiesto tanto impegno e sacrificio.

 

Non affliggere la tua mente
Voglio concludere i miei consigli su come massimizzare il tempo dedicato alla scrittura ricordandoti di non affliggere la tua mente. Scrivere non è solo passione che trabocca dalla penna, è anche trovarsi paralizzato davanti a un foglio bianco, sforzarsi, odiare quel racconto che abbiamo iniziato perché non sappiamo più come finirlo, rileggere quello che abbiamo scritto e non amarlo affatto ma bensì trovarlo mediocre, e potrei continuare a lungo.

In questi casi affliggere la tua mente con frasi che ti ricordano quanto sei incapace, che ti dicono che non ce la farai mai, che ti paragonano ad altri e ti sminuiscono, non solo non ti aiuteranno a ottimizzare il tempo ma te lo faranno perdere e intaccheranno anche quella buona dose di narcisismo che ogni scrittore dovrebbe pur avere, inquinando tutto il tuo processo creativo.

Quando ti trovi in difficoltà fai un bel respiro, pensa a quanto ti sei dato da fare, apri un libro (perché se ami scrivere sono certa che ami anche leggere), esci da casa, parla con uno sconosciuto in un bar, lasciati incoraggiare da storie di chi si è trovato in difficoltà e ce l’ha fatta e ovviamente ordina una pizza.

Cosa fai per massimizzare il tempo dedicato alla scrittura? C’è qualche trucco che ti va di condividere con noi?

  1. Katia

    Cara Alessandra (ma anche tutti coloro che seguono),
    come suggeriresti di ottimizzare il tempo di scrittura quando si hanno diversi romanzi e/o racconti in corso?
    Soprattutto se sono enormiiiiiiii 😀
    In questo caso mi riferisco ai romanzi, ovviamente.
    Poniamo il caso di avere due romanzi molto grossi in termini di ambientazione, storia, personaggi, trama etc etc
    Qual è la tua (e quella degli altri) esperienza a riguardo? Come decidi se dedicarti prima a uno e poi all’altro oppure portarli avanti in maniera parallela? E se questa è l’opzione che seguiresti, come decidi quanto tempo dedicare a uno e all’altro?
    Faccio un paragone con la lettura: nel mio caso inizio svariati libri insieme e non aspetto quasi mai di finirne uno prima di cominciarne un altro. Li finisco sempre tutti, prima o dopo, ma seguo l’umore e il bisogno del momento per scegliere con quale proseguire. In genere arriva il momento in cui (probabilmente se e quando mi prende molto) vado avanti con uno in particolare fino alla fine e mi chiedevo se questo “approccio” potesse funzionare anche con la scrittura, anche se devo ammettere che è molto più dispersiva la cosa.
    Però la domanda rimane: quale romanzo scegliere con cui proseguire nella scrittura?
    A voi i suggerimenti.
    E grazie per la pazienza mostrata nell’aver letto questo commento 😀

    • Alessandra Caputo

      Ciao Katia,
      bella domanda 🙂
      Già alle scuole elementari avevo il vizio di leggere più libri contemporaneamente e la mia maestra mi redarguiva dicendo che di Napoleone Bonaparte ce ne sarebbe sempre stato solo uno (il riferimento era al fatto che a quanto pare Napoleone fosse capace di dettare più lettere allo stesso tempo).
      Da adulta continuo a cadere sovente in questa abitudine perché condivido quello che hai scritto tu rispetto all’umore e alle necessità contingenti che ti spingono a scegliere una certa lettura oppure un’altra.
      Riguardo alla scrittura però ho scoperto l’importanza di adottare un rigido sistema a compartimenti stagni, ovvero una cosa per volta. Spesso infatti iniziare una cosa nuova mentre se ne sta scrivendo un’altra rischia di condannare la prima in un cassetto a fare polvere.
      Fermo restando che ognuno deve trovare un metodo su misura per lui e che questo a volte significa andare per tentativi, il mio consiglio è: uno alla volta.
      Riguardo a quale dei due scegliere può dipendere da molti fattori e senza conoscere i due romanzi di cui mi parli è un po’ difficile.
      Banalmente mi verrebbe da dirti: quello che vuoi vedere pubblicato per primo
      L’ importante è che uno non sia la distrazione dell’altro, ossia che quando ti risulta pesante andare avanti con uno allora usi l’altro come scusa.
      Se proprio poi non ce n’è fra i due uno che ti preme di più (in termini di importanza, tempo, denari, affetti, etc.) allora lancia una moneta, affidati alla sorte, ma poi mettiti giù a lavorare duro!
      In bocca al lupo e facci sapere!

  2. ioana vranceanu

    Ciao a tutti gli appassionati di scrittura,
    “Non affliggere la tua mente”, ottimo consiglio! Spesso veniamo in contatto col nostro senso critico e l’avvilimento è dietro l’angolo. Io ho trovato un rimedio che mi aiuta a venirne fuori e a ricaricarmi di nuovo entusiasmo per quello che sto facendo. Ripercorro il cammino di Santiago, rileggendo L’Alchimista di Paolo Coelho. Il raggiungimento della mia pietra filosofale è il completare il libro, così anch’io mi armo di coraggio e di fiducia, sperando che un giorno possa venir fuori un capolavoro.
    Complimenti per l’articolo e per gli ottimi consigli! Ioana

    • Alessandra Caputo

      Ciao Ioana,
      grazie per i tuoi complimenti fanno sempre tanto piacere 🙂
      Ma grazie soprattutto per il prezioso suggerimento!
      È un po’ di tempo in effetti che non leggo L’Alchimista e forse il consiglio è arrivato al momento azzeccato!

  3. Lidya

    Da quando avevo undici anni amavo scrivere, creavo un mondo immaginario in cui si riflettevano già le mie idee, come nel mondo iperuranio di Platone. Mio padre mi incoraggiava, ma la mia vita è stata molto difficile, e questo mi ha ostacolata.Ho lavorato come insegnante nella scuola primaria, per poter provvedere ai miei bimbi, perché sono diventata mamma molto giovane. Poi ho avuto la cattedra nelle scuole superiori.E questo mi impegnava molto. Ma nonostante le immense difficoltà , ho vissuto molto intensamente e anche in un modo avventuroso. Specialmente il mio rapporto con il MARE. E quando ho sentito in TV le parole di ” Andrea Camilleri” . Che raccontava come gli mancasse ” IL rumore del mare, quando era andato a casa di parenti, il mio cuore ha capito che oltre ad amare il mare , amo scrivere. E vorrei scrivere del mare. Per caso mi sono imbattuta nei concorsi letterari e il vostro modo di aiutare gli aspiranti scrittori è davvero incoraggiante.Ma ho paura di dover dedicare molto tempo a scrivere, e temo di non farcela.

    • Alessandra Caputo

      Ciao Lidya,
      anzitutto grazie per aver condiviso la tua esperienza. Sono sicura che hai incoraggiato tantissimi lettori che provano le tue stesse emozioni e magari nutrono i tuoi stessi dubbi. Ti faccio i complimenti per aver portato avanti tutte queste cose nella tua vita, non è scontato e neanche facile. Proprio per questo ti dico che sei hai fatto tutte queste cose potrai dedicarti anche alla scrittura, che ami e ti appassiona. Ci saranno giorni in cui penserai di non farcela, giorni in cui sarà dura e dubiterai, come quando si sta tanto tempo dispersi su una zattera nel mare, ma alla fine, se non si cede alla disperazione, si può gridare con gioia: “Terra!!!”.
      In bocca al lupo! 🙂

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